COPPIA APERTA O POLIAMORE?


Per entrare dentro a questo tema è doveroso fare una distinzione su cosa noi intendiamo per Coppia Aperta e cosa invece consideriamo Poliamore.
La Coppia Aperta, come dice la parola stessa, parte da una coppia già esistente, più o meno consolidata, che desidera “ospitare” all’interno della propria relazione una o più persone.
Il Poliamore, per come lo intendiamo, presuppose l’incontro di più persone, che avviano una relazione con altre persone, con l’intento di rapportarsi, fin dall’origine, a livello paritario con tutti i componenti. Qui si aprono differenti modalità di interazione che vengono stabilite dalle persone coinvolte.
Nel trattare queste tematiche non ci addentriamo ora nei meccanismi profondi che si possono creare all’interno delle relazioni, ma ci limitiamo a definire quanti modi di amare esistono e quali possono essere gli scenari che si presenteranno.
Esistono diverse tipologie di Coppia Aperta, ed è importante capire cosa succede prima di arrivare ad aprire la coppia.
Cosa ci può portare a voler aprire la coppia?
Ecco alcuni stimoli che secondo noi possono spingerci in questa direzione:
- La curiosità. Il desiderio di uscire dal proprio schema ed esplorare qualcosa di sconosciuto;
- Una predisposizione esistente in precedenza di uno, o di entrambi i partner ad allargare le proprie relazioni;
- Un senso di incompletezza. Si comprende che nel campo relazionale si può esplorare molto di più, mentre l’esplorazione a due appare limitante;
- Stanchezza. Viene a mancare quel fuoco della passione che aveva caratterizzato la coppia in precedenza.
Non esiste un modo migliore o peggiore per aprire la coppia, ma è importante essere consapevoli di dove ci si sente collocati prima di, praticamente, andare in apertura.
Indubbiamente aprire da un punto di stanchezza non è favorevole alla stabilità della coppia stessa, ma può essere motore a quel cambiamento necessario a rinnovarla, se si è disposti a correre il rischio.
Su ogni percorso intrapreso, gli ostacoli o le scelte che andremo ad affrontare sono in parte prevedibili, ma la prima consapevolezza da accogliere dentro di noi è il fatto che qualcosa, nella nostra relazione, inevitabilmente si trasformerà.
Stiamo semplicemente parlando di consapevolezza senza definire qualcosa di positivo o negativo, perché gli equilibri cambieranno e sarà necessario ripensare alcune abitudini precedentemente esistenti.
Nel Poliamore esistono anche diverse modalità di approccio, e pure su questo tipo di apertura la consapevolezza è necessaria, se pur con presupposti differenti.
Nel Poliamore, tendenzialmente, si avvia già la relazione con la necessità di non scegliere partner esclusivi e prioritari, ma partner inclusivi e paritari.
Nella nostra prospettiva si definisce una relazione poliamorosa quando:
- Una persona sviluppa in chiarezza e rispetto più di una relazione, vivendo un sentimento profondo e paragonabile per entrambi (o più di due) i partners. I partners devono essere consapevoli l’uno dell’altro e avere almeno una comunicazione minima e rispettosa (se poi c’è di più tanto meglio). In questa configurazione esiste un ruolo “centrale” relativo al rapporto con questi partners, ma essi a loro volta posso essere “centrali” in altre relazioni poliamorose, creando quindi una “costellazione” a più livelli. Questa dimensione a più livelli non solo è opportuna, ma è raccomandabile: focalizzarsi troppo su un individuo ci impedisce di uscire dalla dualità ed essa poi colora la dimensione poliamorosa generando numerosi fraintendimenti. Per dare una definizione a questa dimensione l’abbiamo chiamata COSTELLAZIONE POLIAMOROSA che, come immaginabile, comprende un’infinità di possibili variabili.
- Più persone generano una relazione “circolare”, ovvero tutti sono in relazione con tutti, indipendentemente dal numero. Questo gruppo rappresenta una cerchia poliamorosa.
Nel momento in cui essa si consolida, l’inserimento di nuovi partner avviene:
– Attraverso un processo di gruppo se il nuovo partner interagirà con tutta la cerchia;
– Attraverso un processo simile alla costellazione poliamorosa se questo partner non interagirà in forma stretta con la cerchia.
Questa dimensione l’abbiamo chiamata UNIONE POLIAMOROSA.
Per non perderci troppo nella geografia delle definizioni facciamo alcuni esempi pratici:
- Se il SINGLE ha più relazioni ma non sviluppa un sentimento profondo per nessuno (non accende il Fuoco della Passione), resta SINGLE;
- Se il SINGLE si innamora di una specifica persona diventa COPPIA, esclusiva o aperta dipenderà dalla decisione di entrambi;
- Se il SINGLE si innamora di almeno DUE persone che non hanno relazione affettiva-sessuale tra loro avrà iniziato una COSTELLAZIONE POLIAMOROSA;
- Se il SINGLE si innamora di almeno DUE persone che hanno relazione affettiva-sessuale tra loro avranno iniziato una UNIONE POLIAMOROSA;
- Lo stesso processo può partire come scritto sopra anche da una COPPIA che può partire in forma esclusiva e poi intraprendere un viaggio di trasformazione totale eliminando gli aspetti gerarchici.
In ogni percorso intrapreso, qualunque sia la sua natura, dovremo fare i conti con le nostre emozioni, che non sono sempre gestibili e possono spostarci dai nostri intenti iniziali.
Fondamentale è riconoscere i sentimenti vissuti senza negarli, COMUNICANDO il più possibile e con la massima trasparenza possibile. Non è solo una questione di rispetto ma anche di allineamento energetico.
Questa non è una corsa ad ostacoli dove abbiamo scommesso di vincere, ma è un percorso di crescita, diverso per ogni individuo coinvolto!
Si può gioire, si può cadere, a volte manca il fiato, ma se si viaggia insieme e in Alleanza, a turno ci sarà sempre qualcuno pronto a tenderci la mano quando sentiamo di averne bisogno, che sia il nostro unico partner, o la tribù poliamorosa di cui siamo parte.
E tu che leggi, che tipo di esperienza stai facendo o vorresti avviare?
Se hai piacere di condividere, scrivi nei commenti!
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A presto!
Murena e Picchio
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