La fiducia è importante in tutte le relazioni in realtà. 😉
Esaminiamo la parola Fede, parola tanto usata nella filosofia e nelle varie religioni: possiamo certamente associarla ad un “Credo”, a un qualcosa che ci avvicina incondizionatamente verso il Divino; nelle relazioni è come dichiarare “io credo totalmente in te”.
Per questo motivo quando la fiducia viene tradita, spesso capita di percepire una sensazione di profondo malessere e può nascere la domanda: “ma allora ho creduto in qualcosa che non esiste”?
Questo ci fa mettere in discussione tutto quello su cui abbiamo investito e sognato in quella esperienza.
Una relazione possiamo chiamarla tale quando esprime l’innamoramento, e questa energia è molto simile ad un Credo che porta verso una dimensione di totalità, abbiamo una fiducia cieca verso l’altr*.
Considerando che ognuno di noi parte da una percezione della realtà che possiamo definire “quasi reale”, in quanto non è mai davvero oggettiva ma è solo una percezione, a volte anche solo una suggestione, spesso diventa difficile farsi comprendere dall’altr*.
Specialmente in una relazione che coinvolge sentimenti, emozioni e parti Vitali che sono legate all’affettività, che a sua volta ha matrici nelle relazioni che abbiamo conosciuto attraverso i nostri genitori o le persone a noi più care.
Con queste persone in particolare abbiamo sviluppato una propensione o avversione alla fiducia.
Nella relazione affettiva con più persone (perché anche i nostri amici del cuore possono essere persone a cui diamo tutta la nostra fiducia) applichiamo quanto appreso dai nostri modelli nell’infanzia e man mano nelle esperienze successive, cercando di padroneggiare questo sentimento nel modo migliore, sapendo che tocca parti profonde e delicate di noi.
Se la relazione affettiva coinvolge più partner, la fiducia diventa un elemento imprescindibile, dove per ognuno è fondamentale la massima trasparenza.
Ma come facciamo ad arrivare ad ottenerla?
Sappiamo che quando siamo sbilanciati nei sentimenti siamo più esposti alle nostre paure, alle nostre insicurezze, all’ interpretazione di quello che sentiamo e vediamo nel percorso di apprendimento esperienziale.
Dal confronto con le altre persone coinvolte, possiamo immaginare che la trasparenza non arriva quasi mai alla nascita di una relazione ma è una conquista.
Perché dico questo?
Perché prima di arrivare alla trasparenza totale e alla fiducia verso tutte le persone, occorre mettersi in gioco totalmente, ci si deve mettere veramente a nudo e questa cosa devono farla tutte le persone coinvolte.
Se questo non accade tutta la struttura della relazione allargata vacilla.
Purtroppo la trasparenza è anche una percezione soggettiva, per cui ci va tempo per “sentirsi trasparenti” ed essere percepiti come tali dagli altri.
Le due cose potrebbero non coincidere nello stesso momento!
Nel Poliamore e in genere nelle relazioni affettive, prima di tutto dobbiamo predisporci ad accogliere e a considerare vero tutto quello che viene portato dagli altri, anche quando percepiamo che l’altro forse se la sta raccontando.
Non spetta a noi giudicarlo, ma possiamo aiutarlo a guardarsi nello specchio dei nostri occhi, e se vi sono altre persone coinvolte questo specchio sarà molto più ampio di quello che potrà vedere attraverso una sola persona.
Il fascino di questa esperienza sta proprio quando gli specchi diventano tanti e ci si può osservare da molteplici angolazioni anziché una sola.
Il punto di vista di più partner ci mostra inevitabilmente anche quelle parti nascoste che non potremmo vedere specchiandoci solo negli occhi di una persona: il nostro sguardo non è fisso, ma siamo “obbligati” a spostarci costantemente verso tutte le persone coinvolte e riflettere su quanto ci viene portato da tutti.
Questa è una grande opportunità, ma è anche una grande scommessa con noi stessi, paragonabile ad un tuffo nel vuoto senza il salvagente.
Manca un po’ il fiato, ma se ci si fida, intanto di sè stessi, e si è dato il meglio di sè imparando a conoscere le proprie paure, quello che si può esplorare entrando in questo mare che ci accoglie, potrebbe sorprenderci, per quante emozioni nuove e inimmaginabili si possono conoscere.
In una relazione poliamorosa, è fondamentale essere molto trasparenti con tutti, dare fiducia e fare in modo di riceverla da parte di tutti affinché, quello che viene costruito nel tempo, abbia delle solide fondamenta, anche quando alcune parti della struttura possono vacillare o diventa necessario fare cambiamenti.
Se abbiamo creato delle basi solide, anche nei momenti di disagio, nei momenti di incomprensione, nei momenti in cui ci sentiamo scoraggiati e non ci sentiamo all’altezza della situazione, possiamo appoggiarci su queste basi, sapendo che possiamo continuare a CREDERE, comprendendo che ognuno sta facendo il meglio a favore di tutti quanti e che l’amore non è selettivo, ma si espande sempre.
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Credo che la trasparenza sia una scommessa che se portata fino in fondo possa cambiare la vita. La capacità e la volontà di mettersi a nudo completamente comporta molti rischi e soprattutto la paura che gli altri ne approfittino. Io credo di essere trasparente con mia moglie ma mi riservo un piccoloangolo della mia mente per fantasticare per esempio di avere altri amori altre relazioni anche se la mia età 67 anni mi consiglia che forse il tempo è passato. Poi nella vita di tutti i giorni mi chiedo se avrei le energie per portare avanti altre relazioni impegnative: allora mi dico:mi basta una profonda relazione con mia moglie. Ma tornando alla trasparenza essa mi affascina e mi chiedo se davvero è possibile arrivare a mettere se stessi completamente nelle mani delle persone amate tanto da dire tutto.La mia generazione non potrà vedere sviluppi che voi prefigurate ma mi sembra interessante rifletterci.
Grazie per la tua condivisione Giampietro! Molto preziosa e di cuore.
Si, la trasparenza è anche un rischio se dall’altra parte abbiamo persone che non sono predisposte a ricevere nel modo corretto l’apertura. L’accoglienza dei desideri del partner verso qualcun altro parte sicuramente da un lavoro intimo.
Non esiste una età o una generazione per superare le proprie paure, e certamente poter parlare di tutto è liberatorio, ma la trasparenza non va confusa con la necessità di scaricare sulla persona amata tutto quello che ci passa per la testa. E’ molto importante valutare se l’aprirsi è condivisione scelta da entrambi, o se è il bisogno di uno solo e questo comporta un danno. Nel tuo caso, dove esiste una relazione importante e profonda, essere trasparenti può anche significare esplorare l’argomento con delicatezza, per esempio chiedere alla compagna se ha mai avuto fantasie, provare a capire lei come la pensa in merito, e fare passi graduali di apertura anche di sè, se è utile e costruttivo per entrambi. 🙂
Credo che la trasparenza sia una scommessa che se portata fino in fondo possa cambiare la vita. La capacità e la volontà di mettersi a nudo completamente comporta molti rischi e soprattutto la paura che gli altri ne approfittino. Io credo di essere trasparente con mia moglie ma mi riservo un piccoloangolo della mia mente per fantasticare per esempio di avere altri amori altre relazioni anche se la mia età 67 anni mi consiglia che forse il tempo è passato. Poi nella vita di tutti i giorni mi chiedo se avrei le energie per portare avanti altre relazioni impegnative: allora mi dico:mi basta una profonda relazione con mia moglie. Ma tornando alla trasparenza essa mi affascina e mi chiedo se davvero è possibile arrivare a mettere se stessi completamente nelle mani delle persone amate tanto da dire tutto.La mia generazione non potrà vedere sviluppi che voi prefigurate ma mi sembra interessante rifletterci.
Grazie per la tua condivisione Giampietro! Molto preziosa e di cuore.
Si, la trasparenza è anche un rischio se dall’altra parte abbiamo persone che non sono predisposte a ricevere nel modo corretto l’apertura. L’accoglienza dei desideri del partner verso qualcun altro parte sicuramente da un lavoro intimo.
Non esiste una età o una generazione per superare le proprie paure, e certamente poter parlare di tutto è liberatorio, ma la trasparenza non va confusa con la necessità di scaricare sulla persona amata tutto quello che ci passa per la testa. E’ molto importante valutare se l’aprirsi è condivisione scelta da entrambi, o se è il bisogno di uno solo e questo comporta un danno. Nel tuo caso, dove esiste una relazione importante e profonda, essere trasparenti può anche significare esplorare l’argomento con delicatezza, per esempio chiedere alla compagna se ha mai avuto fantasie, provare a capire lei come la pensa in merito, e fare passi graduali di apertura anche di sè, se è utile e costruttivo per entrambi. 🙂